Dai fatti non si sfugge. E i fatti meteo, come sempre, svelano come certi modi surreali di scrivere e trattare la materia da parte di certi siti, canali, notiziari, siano molto discutibili. Ad es. il famoso ciclone simil-tropicale, che ciclone simil-tropicale non è mai stato, se n’è andato in fretta senza creare le conseguenze apocalittiche postulate qua e là. Chiamare ciclone simil-tropicale un ciclone che non è simil-tropicale e che non è neanche, nelle previsioni, destinato a diventarlo, corrisponde ad una inesattezza gigantesca. Venendo alla situazione delle ultime ore è successo che la medesima è maturata nella direzione di un flusso settentrionale, compreso tra la estesa circolazione ciclonica dell’est e la figura anticiclonica ad omega, disegnata da un nucleo anglo-islandese e da un modesto promontorio in mediterraneo occidentale. Nel corso dei prossimi giorni detta situazione è destinata a cambiare ma continuerà a non apportare vere stabilizzazioni; e questo, appunto, a dispetto di una certa ridistribuzione delle figure bariche su scala euro-atlantica, giacché se l’omega suddetto ed il nucleo anticiclonico anglo-islandese sono destinati a scomparire, tende a prendere corpo un rialzo barico azzorriano in atlantico che, a sua volta, non è mai foriero di esplosioni anticicloniche mediterranee. Esso, infatti, non potrà far altro che introdurre un contesto nord-occidentale associato a disturbi oceanici. Nulla di eclatante ma, certamente, una transizione ad una fase, si più zonale, ma sempre caratterizzata da infiltrazioni per come l’avevamo già postulata in precedenza e per come il disegno della situazione prevista a metà settimana molto bene ci racconta...






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                                              18 maggio 2025...flusso nord-occidentale atlantico...