L’evoluzione che, nella sostanza, conferma quanto visto in precedenza privilegiando un quadro di moderate infiltrazioni oceaniche in mediterraneo, presenta, nel contempo, aspetti e dettagli che meritano un approfondimento anche per il loro valore didattico. La prossima azione atlantica, infatti, si configura con modi relativamente meridiani, tali da disegnare una moderata ma ampia saccatura capace di affondare sino sul nord-africa. Tanto più le disposizioni cicloniche risultano meridiane e tanto più le medesime acquisiscono carattere di stazionarietà fino alla possibilità della maturazione di cut-off o circolazioni chiuse. E tutto questo è, almeno in parte, quanto è molto probabile che avvenga nel corso dei prossimi giorni. Tant’è che il sistema tenderà, almeno inizialmente, a sfogare più verso sud che verso levante, riducendo la possibilità di una sua marcata influenza verso est e sulla parte occidentale del centro-nord della penisola. Accanto a questo lato della medaglia positivo, però, occorre considerare l’altro lato, che, invece, risulta alquanto negativo, in quanto corrisponde all’azione ciclonica che scava sino alle basse latitudini e che attiva un flusso di correnti sciroccali calde ed umide in convergenza rispetto alla ritornante da sud in quota. Il disegno, che illustra la situazione generale prevista a 36/48 ore circa, ci fornisce l’idea dell’affondo meridiano sopra descritto e che indica sia la saccatura semi-bloccata che raggiunge il nord-africa e sia la sua ritornante da sud, evidentemente ben attiva nel promuovere lo sviluppo di corpi nuvolosi là dove risulta associata a correnti caldo-umide e sciroccali nei bassi strati. Una tale convergenza, indicata dalla simbologia delle frecce rosse (correnti sciroccali nei bassi strati) e delle frecce blu (descrittive della saccatura in quota), può essere all’origine di sviluppi nuvolosi e molto piovosi sulle aree da tale situazione interessate, e che, nel caso specifico, corrispondono alle aree meridionali ionica ed adriatica della penisola. L’affondo relativo, per come detto e per sua natura, tenderà inizialmente ad una traslazione verso levante non così rapida; ma c’è da considerare una incipiente dinamica atlantica e zonale fatta di una spinta più ovest/est che riuscirà poi, in qualche modo, a muovere il sistema verso est e verso la grecia, magari isolandolo, e preludendo, anche, ad un certo, più o meno temporaneo, aumento della pressione…
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