
DIARIO ESCURSIONI 2025
11 GENNAIO 2025 - ANELLO DEL
MULINO DEL ROGLIO (FORCOLI)
Dopo la
pioggia della sera precedente, la mattina si presenta coperta con qualche grado
in meno di temperatura e con la previsione di entrata di venti da nord est.
Ci ritroviamo al parcheggio del circolo la Nuova Primavera ed anche oggi siamo
in tanti, infatti siamo in 34 con alcuni nuovi arrivi. Partiamo alla volta della
Via dell’Impietrato scaldando i muscoli sull’erta che conduce al castello e alla
chiesa di San Frediano.
Riparati dal vento, che intanto aveva iniziato a garrire, ci godiamo per qualche
attimo il panorama che si apre dal piazzale della chiesa verso ovest. Scendiamo
per sterrata e sentiero verso il piano della Tosola attraversandola e prendendo
un bel viale sterrato contornato da platani. Voltiamo quasi subito a destra
iniziando la salita nel bosco in direzione della collina di Larino. Anche qui
bel panorama dal sommo della collina. Scendiamo nuovamente alla volta di Villa
Larino, contornato da una bella oliveta e accompagnati da uno sterrato dal fondo
ottimamente tenuto. Però poco dopo la villa, lo sterrato va in discesa
diventando sentiero vero e proprio con alcuni tratti anche malagevoli. Nei
pressi del cimitero di Alica il sentiero migliora e raggiungiamo la parte alta
del borgo dove, in prossimità della chiesa, facciamo un piccolo spuntino. Ripreso
il sentiero alla fine del borgo, saliamo nuovamente alla volta della localtà del
Crocione. Qui alcuni tratti fangosi vengono evitati camminando nell’erba della
chiudenda. Da rilevare l'incontro in lontananza con due daini, di cui uno con il
corpo quasi del tutto bianco, una rarità.. Arriviamo alla strada per Palaia
dirigendoci verso Villa Saletta e superato il famoso bar Giannini (famoso per i
ponci), entriamo nel borgo dall’unico lato accessibile dato che l’intero borgo è
in ristrutturazione.
Facciamo pausa pranzo nei pressi della chiesa dei SS. Pietro e Michele e mentre
mangiamo sentiamo i primi morsi di freddo, quindi ci affrettiamo anche per la
foto di gruppo, riprendendo poi il cammino.
Preso uno stradello, superiamo le vecchie colonne che facevano accedere
anticamente al borgo, nei pressi delle quali troviamo i ruderi della casa del
guardiano di questo accesso. Scendiamo in un bell’ambiente con panorami e colori
veramente belli. Superiamo gli eleganti ruderi del Mulinaccio nei pressi dei
quali sorge una gigantesca quercia. Abbiamo adesso riconquistato il piano e
andiamo decisi verso il molino del Roglio, attraversando la strada provinciale
delle colline. Del molino e del minuscolo borgo che sorgeva intorno restano le
case abbandonate ma le storie di vita di questa realtà vengono rievocate da
Sergio che da piccolo vi ha conosciuto i volti e le persone. Superata anche la
vecchia tabaccaia, attraversiamo il piccolo ponte di mattoni che supera il
Roglio, con annessa casina del gabelliere.
Percorriamo la piana del Roglio, sparsa di casolari, sfruttando stradelli e
tratti di sentiero e cercando di evitare il fango. Ci avviciniamo sempre di più
alla strada della Fila dove in breve la raggiungiamo per poi saltare sulla
parallela via ciclabile che in breve ci condurrà verso il ponte sulla strada
Capannoli- Forcoli e quindi alle auto. Bel giro vicino casa ed ottima compagnia.
(P.M.) Percorsi quasi 15 km
FOTO video: https://youtu.be/XUR9DNtZAjQ
percorso:
https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/anello-del-molino-del-roglio-195555223
16 FEBBRAIO 2025 - LUNI, IL FARO E LA
ZONA ARCHEOLOGICA
Finalmente
dopo alcune domeniche piovose, una bella giornata, fredda e senza vento…,
proprio quello che volevamo.
Arriviamo tutti nel luogo dell’appuntamento posto tra la foce del Magra e
Marinella di Sarzana, ci parcheggiamo apprestandoci ad iniziare l’escursione.
Siamo in 38, qualcuno dice 39, comunque sempre un bel numero. Attraversata la
litoranea, entriamo in un boschetto di lecci e prendiamo il sentiero che ci
porta in breve in un luogo apparentemente strano, forse fuori luogo ma
decisamente importante. Qui è posta la statua in marmo dedicata a Carlo
Fabbricotti, imprenditore di fine 800 che qui costituì la Tenuta Agricola di
Marinella e qui costruì un villaggio per le proprie maestranze. La tenuta è
arrivata fino ai giorni nostri con alterne vicende e ad oggi sappiamo che è
gestita da una banca solo a titolo di fine vita. Davanti alla statua di marmo
bianco sorge il cimitero di Marinella e la cappella di famiglia Fabbricotti.
Attraversiamo quel che resta del villaggio agricolo dove notiamo la latteria, il
centro direzionale, la Chiesa e purtroppo lo stato di degrado di molte
strutture. Siamo ora in piena tenuta dove notiamo i cascinali abbandonati, i
piccoli viali con filari di pini, alcune piccole aree paludose dove cresce del
canniccio, sullo sfondo le Apuane innevate. Arriviamo al Faro di Luni, oggi
ponte ciclo pedonale che scavalca l’autostrada A12, sormontato da uno stilizzato
faro in ferro che lo rappresenta nella posizione dove quasi sicuramente sorgeva
secoli fa. Percorriamo uno stradello che fiancheggia un torrente arrivando fino
all’entrata del parco-museo archeologico.
Fatti i biglietti entriamo all’interno del parco di Luni Antica e al Foro ci
dividiamo prendendo varie direzioni di visita che portano a delle insorgenze
architettoniche, alcune veramente notevoli (Domus affreschi, Tempio Capitolino,
Epigrafi, Teatro, Mosaici). Fatta la pausa pranzo chi con il classico panino,
chi con un piatto di pasta ed un calice di Colli di Luni, ci dirigiamo verso
l’Anfiteatro che raggiungiamo proprio nel momento in cui vi giunge un piccolo
gregge di pecore nere massesi. Aspettando l’apertura dell’anfiteatro, scattiamo
numerose foto a questo gregge costituito quasi interamente da femmine, quasi
tutte pregne, come ci ha detto la pastora. Fatta la visita all’anfiteatro,
torniamo verso il Faro di Luni, transitando dalla vestigia di quel che resta di
un grande mausoleo, anch’esso di epoca romana.
Giunti nuovamente al Faro, prendiamo una deviazione che in breve ci conduce ad
un terrapieno dove il tracciato pedonale entra in una sorta galleria dove ci
accoglie una realtà multimediale che con immagini a tutta parete e musica
diffusa, ci ricordano tutto quel che poche ore prima avevamo visto a Luni
Antica, una vera “chicca”.
Mentre facciamo il percorso di rientro incrociamo una moltitudine di persone che
con bici, passeggini, cani al guinzaglio, riempiono sentieri e vialini e ci
sorprendiamo della cosa perché effettivamente trovare tanta gente a passeggio in
piena campagna non è una cosa ordinaria, ma è comunque piacevole.
In breve arriviamo alle auto e sulla spiaggia vediamo tantissima gente che si
gode le ultime luci di questa bella giornata. Giusto…, è stata veramente una
bella giornata. (P.M.). Percorsi ca. 11 km.
FOTO percorso:
https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/il-faro-di-luni-198679729
8 MARZO 2025 - LA
COLLINA DEI TRE BORGHI: CASALE M.MO. GUARDISTALLO, MONTESCUDAIO
Dopo il
rinvio della precedente settimana causa maltempo, questo sabato si è presentato
rispettoso delle nostre aspettative, con sole, qualche nuvoletta ed una
brezzetta freddina nelle prime ore del mattino. Al parcheggio di Casale
Marittimo ci ritroviamo in tanti veramente e il “contarci” è diventato quasi un
dibattito in quanto tra i vari contabili è stato stabilito che il numero esatto
degli escursionisti era compreso tra i 47 e i 49.
Iniziamo la camminata con la visita del borgo di Casale che avevamo già inserito
in una precedente uscita, ma è sempre piacevole girare tra le curate stradine
dove le case hanno il solito ordine architettonico e dove l’armonia e la cura
abbracciano un paesaggio profondamente toscano. Lasciato Casale
prendiamo un sentierino che in breve ci riporta verso la provinciale dei tre
comuni che percorriamo per 500 metri fino al bivio della costa collinare di
Monteleo. Lo sterrato ci porta in un area molto panoramica dove spiccano piccoli
casolari ristrutturati adibiti a residenza turistica. Dopo un tratto contornato
da lecci che avvolgono completamente lo stradello, arriviamo a Guardistallo.
Entriamo nel paese vecchio, dove spicca il selciato grigio disposto in lastre e
superata la chiesa del Carmine, giungiamo nella piazzetta centrale che troviamo
abbastanza affollata. Nei pressi sorge il palazzo comunale. Superato il portone
sovradimensionato del teatro Marchionneschi, giungiamo alla chiesa dei Santi
Lorenzo e Agata, dove si stanno allestendo i preparativi e i festeggiamenti di
un matrimonio dai toni vagamente “gipsy”.
Usciti dal paese, prendiamo uno sterrato che ci porta verso il
lato della Valdicecina con ottimi panorami verso Volterra, il castello
del Querceto e il borgo di Casaglia.
Un grosso albero caduto di recente ci sbarra lo stradello ed impieghiamo alcuni
minuti per far passare tutti i 47/49 escursionisti. Siamo vicini a Montescudaio
che raggiungiamo salendo su di un ripido stradello in mezzo al bosco. Siamo nel
borgo vecchio e notiamo i tanti disegni dei “volti senza sorriso” fatti sulle
cassette di vari contatori dall’artista Roberto Tonelli nel periodo della
pandemia…, purtroppo ancora oggi i 300 volti disegnati nel borgo non hanno
ancora il sorriso.
L’architettura del borgo è molto carina ed è sormontata dall’imponente
piazzaforte dove sorge la chiesa di Santa Maria Assunta e la torre civica.
Davanti al sagrato c’è un piazzale protetto da un boschetto di lecci ed è
provvisto di numerose panchine che utilizziamo per la pausa pranzo.
Dopo un caffè e un calice al Bar Lupo, riprendiamo il percorso scendendo verso
il torrente Rio per poi risalire la bella collina di Buonriposo ricca di belle
fioriture e di bei panorami.
Riprendiamo la provinciale e superato Guardistallo ritorniamo al sentierino che
precede Casale Marittimo terminando l’escursione. Anche oggi una bella compagnia
per una giornata serena e piacevole (P.M.). Percorsi 12,5 km.
FOTO percorso:
https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/da-casale-marittimo-a-montescudaio-8-3-25-204206770
video:
https://youtu.be/eAWts3OhGVI
30 MARZO 2025 - BELFORTE E IL
CASTELLO DI FALSINI
Cielo
azzurro cobalto, bianchi sbuffi di cumuli sopra colline sfumate di verde vario e
variegato,
una cornice splendida per una domenica finalmente bella. Anche oggi siamo in un
buon numero, infatti siamo in 40 e parcheggiamo con qualche manovra in più alla
base del borgo di Belforte, in un discreto spiazzo sterrato. Visitiamo il borgo
molto ben tenuto con molte pittoresche “rughe” e una elegante architettura
diffusa e ordinata. Prima di lasciare il borgo, ammiriamo il panorama sull’alta
Valdicecina, sulle Carline e sul Poggio di Montieri, il rilievo che raggiunge i
1051 metri.
Scendiamo su di una strada bianca per un paio di chilometri verso il torrente
Fosce che raggiungiamo e attraversiamo su di un ponticello. Arriviamo nei pressi
di un isolatissimo podere abitato da un “milanese” che si gode questo recesso in
una bucolica solitudine…..!? Saliamo su sentiero in un bosco misto fino al retro
dell’agriturismo Podere Poggiobianco, aggiriamo la rete che lo protegge
raggiungendo l’elegante entrata principale. Ancora leggera salita fino al bivio
che porta verso la zona del Castello di Falsini. Preso il bivio in falsopiano e
superato un torrente che forma una bella cascatella a scivolo concrezionato,
arriviamo a ridosso del grande prato che precede il castello.
Superato il vecchio cancello che accede al viale cipressato, scattiamo numerose
foto perchè il contesto è bello il cielo è azzurro e…., siamo solo noi.
Finito il vialino cipressato, una piccola salita ci porta a ridosso del
terrapieno del castello nei pressi di una chiesetta tra l’altro ben tenuta sia
esternamente che al suo interno. Andiamo verso il castello e con circospezione
entriamo dalla parte più moderna. La parte più vecchia della struttura versa in
critiche condizioni, del resto segna la traccia dal 1100, ma ci sono manufatti e
architetture ancora belle da vedere ed in più, un castello lascia sempre
un’emozione.
Riprendiamo il percorso per il rientro a Belforte sfruttando una stradina a
bassissimo flusso veicolare. Camminando si nota il panorama sulla Valdicecina
con tanto verde e piccoli borghi che orlano i crinali come Monteguidi,
Montecastelli e chiaramente Radicondoli, il borgo Comune più grande della zona.
Raggiunto il bivio in località Mulini, percorriamo 400 metri di provinciale per
poi prendere un sentiero che in salita ci porta verso il Podere Colletalli.
Ancora un po' di saliscendi fino ad arrivare al piccolo cimitero di Belforte che
precede il parcheggio dove riprendiamo le auto per il rientro. Bella giornata e
come al solito un bel gruppo. Un grazie a Michela che ha condotto l’uscita e che
la mattina ci ha trovato il parcheggio, perché quello da noi preventivato era
chiuso per lavori di manutenzione. (P.M.) Percorsi circa 10 km.
FOTO percorso: https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/belforte-e-castel-falsini-207058013
Video di Sergio: https://youtu.be/Ch4rv3zC8po
4 MAGGIO 2025 - POGGIO
BONIZIO (trenotrekking)
Con
previsioni meteo “ballerine” ma con tanta voglia di muoverci ci ritroviamo alla
stazione F.S. di Poggibonsi in 29
escursionisti più Mora, dolcissima cagnolona di discreta stazza, 23 arrivati con
il treno da Pontedera e 6 arrivati in auto.
Partiamo alla volta dell’argine sinistro orografico del torrente Staggia che
attraversa Poggibonsi, percorrendo prati di golena tagliati di recente, mentre
sulla sponda opposta è tracciata una ciclo pedonabile. C’è vento da sud, tutto
sommato gradevole che mitiga i raggi di un sole che comincia a incidere.
Superato un ponte percorriamo un’ansa del torrente adibita a parco tra pioppi
neri e salici. Arriviamo al Castello della Magione mentre è in corso la messa
che segue l’antico rito
“tridentino”, quindi attendiamo la fine curiosando nell’esterno del castello tra
l’altro ben curato e pulito. Finita la funzione ci viene incontro un signore
(che si rivelerà la persona con la quale avevo avuto il contatto per la visita
alla struttura) vestito con un grande saio bianco con croce maltese rossa. Tolto
il saio il signore, che tanti chiamano maestro, appare un normalissimo uomo di
mezza età in giacca e cravatta con modi garbati ed erudita eloquenza. Ci
racconta chi è la “Milizia del Tempio”, cioè quel gruppo di fedeli che pur
essendo nella nostra epoca, si raccordano ad una pratica
etica, morale e di salvaguardia dei valori cattolici, tipica dei
Cavalieri di Malta. Ci fa visitare la struttura, un tempo adibita a “ospitale”
costituita da grandi stanzoni, da una piccola foresteria e dalla
bellissima chiesa di San Giovanni in Jerusalem. Ringraziamo e salutiamo il
“maestro” che ci ha regalato uno spaccato di una realtà ai più sconosciuta ma
estremamente interessante.
Ci dirigiamo verso il Santuario di Santa Maria al Romituzzo ed arrivandovi
scopriamo che c è una festa mariana e c’è talmente tanta gente che entrare
dentro il santuario è un’impresa. Riusciamo comunque ad entrare per vedere i
bizzarri ex voto costituiti da parti anatomiche umane, chiaramente riprodotte in
cartapesta, che sono sistemati in buon ordine sulle pareti e sul soffitto della
chiesa.
Ci dirigiamo adesso verso la fortezza di Poggio Imperiale utilizzando un
sentiero che sale verso un bosco diventando sempre più ripido finchè non spiana
a ridosso delle mura della fortezza. Percorriamo adesso gran parte del suo
perimetro aggirando i vari baluardi, trovando a quello di nord-est una angusta e
buia breccia d’accesso dove alcuni del gruppo entrano per un’ispezione alla luce
delle torce dei cellulari. Una grata chiusa impedisce l’accesso alla parte
superiore della fortezza per cui il manipolo di esploratori torna indietro con
le pive nel sacco. Arriviamo all’entrata principale della fortezza dove una
lunga galleria ci porta nel bellissimo prato sommitale molto panoramico dove
campeggiamo varie installazioni artistiche. Ci sono panchine, tavolini e sedie
per cui ne approfittiamo per mangiare comodamente in una pace assoluta. Fatta la
foto di gruppo ripartiamo alla volta
dell’archeodromo di Poggio Bonizio dove sono ricostruite con gli stessi
materiali le abitazioni dell’anno intorno al 1000 d.c. Percorriamo ancora i
verdissimi prati del Poggio scendendo verso la porta di uscita di questa grande
opera incompiuta voluta dai Medici di Firenze. Scendiamo alla Fonte delle Fate
che ha una fotocellula che quando ci avviciniamo fa partire una musica ambient
che crea un’atmosfera quasi metafisica. All’interno della grande fonte si
trovano numerose installazioni artistiche, mentre una pioggia di capelvenere
ricopre la parte a monte della fonte. Risaliamo adesso verso il Convento di San
Lucchese che raggiungiamo mentre il cielo si fa scuro scuro. All’interno tante
opere di valore e degli affreschi del 1300 rendono importante questa chiesa.
Usciamo dalla chiesa sotto una pioggerella ambigua che potrebbe rivelarsi
peggiore per cui ci prepariamo con kw e mantelle. Ma poco dopo la pioggia lascia
spazio a qualche raggio di sole che tra l’altro illumina l’elegante profilo del
Castello di Badia. Raggiunto il castello percorriamo il periplo delle mura
incontrando anche una mamma cinghiale con i suoi piccoli. Scendiamo sullo
sterrato che porta al cancello principale del castello sorretto da due guardiole
di controllo, oltrepassate le quali si entra nella Poggibonsi moderna. Passiamo
dal centro storico per una visita anche alla Collegiata di Santa Maria Assunta
e alla chiesa di San Lorenzo che però troviamo chiuse perché aperte di
mattina, per cui scattiamo solo delle foto esterne. La stazione è li vicina per
cui salutiamo gli automuniti e andiamo a prendere il treno per Pontedera.
Un’altra bella giornata, con un bel gruppo su di un percorso che ci ha veramente
soddisfatti. (P.M.)
FOTO percorso:
https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/poggio-bonizio-trenotrekking-198897495
video a breve